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Omeopatia: Malattie e Rimedi Nel pensiero di Hahnemann uno dei principi fondamentali considerava la malattia in sé una "non entità'", che non puo' quindi essere vista come qualcosa da espurgare .. edited from NY by MoNICa LongerI take well..
(troppo vecchio per rispondere)
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2012-05-01 17:30:23 UTC
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Omeopatia: Malattie e Rimedi

Nel pensiero di Hahnemann uno dei principi fondamentali considerava la
malattia in sé una "non entità'", che non puo' quindi essere vista
come qualcosa da espurgare mediante salassi oppure meccanicamente
rimossa dall'organismo del paziente. Nel suo Organon der rationällen
Heilkunst (1810), Hahnemann definisce la malattia "un'aberrazione
rispetto allo stato di salute".

A differenza di Sydenham, che nel XVIII secolo aveva compilato un
elenco di sintomi e stati patologici, egli sosteneva che la gamma di
questi e' infinita, e ne conseguiva che i rimedi corrispondenti con la
massima approssimazione a tali "aberrazioni" sono anch'essi in numero
infinito.

Fin dai primordi dell'omeopatia, i medici hanno eseguito "prove" di
rimedi, in altre parole hanno somministrato a uomini e donne sani
determinate sostanze, studiandone e documentandone gli effetti, in
modo da poter aggiungere nuovi medicamenti alla farmacopea omeopatica.

E' preferibile definire l'omeopatia come medicina "integrativa" e non
"alternativa"; infatti, il termine "alternativo" indica espressioni
culturali contrapposte a cio' che e' istituzionalizzato, mentre per
"integrativo" s'intende un particolare intervento terapeutico che in
molti casi si rende utile, anche in appoggio a tecniche tradizionali.

La cultura medica alternativa ha fatto breccia in un primotempo,
intorno agli anni 60, con l'agopuntura, portando alla luce, sulla sua
scia, anche la fitoterapia e l'omeopatia, come tecniche integrative,
associate ad altre terapie, anche accademiche e riconosciute dalla
farmacopea occidentale. Il medico omeopatico, innanzitutto, deve
essere un buon medico, cioe' deve avere un'approfondita conoscenza non
solo della omeopatia, ma anche della medicina generale, in modo da
poter decidere qual e' la terapia piu' adatta, piu' efficace e piu'
rapida per il paziente in trattamento.

Per preparare un rimedio omeopatico si parte da una sostanza base che
viene poi diluita e dinamizzata. Le sostanze di partenza vengono dette
ceppi omeopatici o souches e possono essere di origine vegetale,
animale o minerale.

I rimedi di origine vegetale: la materia prima è costituita da piante
fresche e selvatiche, raccolte nel loro habitat naturale e sottoposte
a lavorazione entro quarantotto ore dalla raccolta. In realtà si
ricorre anche a coltivazioni selvatiche, cioè a piante coltivate senza
additivi chimici, concimi di sintesi o pesticidi, per non mettere in
pericolo la riproduzione di una specie e l’equilibrio biologico
ambientale. Si ricorre a piante secche solo per alcune specie esotiche
e di difficile reperimento (10% ca del totale). Vengono utilizzate, a
seconda del rimedio da preparare: piante intere all’epoca della
fioritura,, foglie e steli prima della fioritura, i fiori nel momento
del loro rigogli, le radici ecc. Ad esempio: Belladonna = pianta
intera a fioritura; Calendula Officinalis = sommità fiorite; Thuya =
rami verdi; Betulla alba = corteccia; Valeriana officinalis = radici.

I rimedi di origine animale: le souches sono costituite da animali
interi sani, o da parti o organi di animali’ oppure da loro secrezioni
o escrezioni. Si possono utilizzare anche veleni di serpenti o di
ragni, raccolti da specialisti, quindi essiccati e cristalliazzti
sotto vuoto a bassa temperatura.

I rimedi di origne minerale: la materia prima è rappresentata da
minerali, metalli e metalloidi o da prodotti chimici particolari che
prendono il nome dal loro metodo di preparazione.

A questo punto, prima di parlare della diluizione e della
dinamizzazione, caratteristiche fondamentali del rimedio omeopatico è
necessario avere chiaro il metodo di preparazione della Tintura Madre
(T.M.) la cui tecnica di preparazione è descritta nella Farmacopea
Ufficiale Francese X edizione del 1983, con supplemento del gennaio
1989. La T.M. è una preparazione alcolica concentrata, ottenuta dalla
macerazione delle sostanze in soluzione alcolica. La T.M. è l’unico
prodotto omeopatico su cui si possono effettuare dei controlli di
qualità: è la fase della preparazione delle T.M. quella soggetta ai
controlli qualitativi e quantitativi prescritti dalla farmacopea.

La pianta, selezionata, raccolta, pulita, viene tagliata con una serie
di tagli netti, si passa poi alla pesatura e viene quindi messa a
macerare in recipienti di acciaio inossidabile con l’aggiunta di
un’appropriata quantità di miscela idro-alcolica; in modo da avere un
rapporto 1:10 tra la quantità di droga ed il prodotto finale. Cioè da
100 gr. di pianta essiccata devono ottenersi 1000 grammi di T.M.
L’unica T.M. il cui rapporto è 1:20 è quella ottenuta dalla Calandula
officinalis. Il titolo alcolico varia da 45° a 90°, la massima parte
delle T.M. ha titolo alcolico 65°. A questo punto si lascia la pianta
a macerare in questi recipienti per 21 giorni Passato questo periodo
si raccoglie il liquido decantato e si spreme il residuo con una
pressione costante di 100 bar; si mescolano i due liquidi e si
lasciano riposare per 48 ore. Si filtra e a questo punto quello che si
ottiene è la Tintura Madre. Viene controllata, etichettata, conservata
al riparo della luce e al fresco. Viene utilizzata entro cinque anni.
IgnazioGSS©
2012-05-01 18:53:32 UTC
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. Si filtra e a questo punto quello che si
ottiene è la Tintura Madre. Viene controllata, etichettata, conservata
al riparo della luce e al fresco. Viene utilizzata entro cinque anni.
Si, ma se usi la tintura madre non stai certo facendo una terapia
omeopatica, bensì una fitoterapia che non c'etra assolutamente nulla
con le teorie di Hahnemann e con tutto il resto.

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